La solidarietà ha il profumo dei fiori. Per la prima volta gli alunni dell’Istituto Petronio scendono ufficialmente in piazza per sostenere la ricerca contro il cancro con la vendita delle azalee dell’AIRC, presso la chiesa San Castrese di Quarto. Gli studenti promuovono la vendita delle tradizionali azalee raccogliendo fondi, in occasione della Festa della Mamma. Gli alunni hanno fatto un gesto concreto e fornito informazioni sull’importanza del sostegno all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, unendo impegno civile, sensibilizzazione e partecipazione attiva dell’istituto Alberghiero nel tessuto sociale del territorio, dimostrando come anche la scuola possa fare la differenza.
Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)
Molti fatti della cronaca che riguardano le aggressioni sulle donne avvenuti in questi mesi mi hanno impressionato per la violenza che aumenta fino a diventare omicidio nei confronti delle ragazze. L’ultimo è avvenuto un mese fa circa a Pozzuoli a pochi passi dal nostro Istituto Lucio Petronio, ancora oggi mi sembra strano passare davanti al belvedere che si trova vicino la chiesa di San Gennaro, dove tutti si fermano a fotografare il panorama e pensare che lì tre ragazzi hanno aggredito con schiaffi, pugni e calci una giovane donna, per giunta già mamma di un bimbo piccolo. L’episodio dell’aggressione a questa giovane ragazza di Bacoli da parte del suo ex compagno, per giunta aiutato anche da due suoi amici, mi ha veramente fatto riflettere. Ci sono troppi episodi di violenze contro le donne picchiate, offese, ferite e anche uccise. Il motivo è sempre la gelosia o perché la ragazza aveva deciso di lasciare il suo fidanzato o marito, in ogni caso per un rifiuto, come la ragazza uccisa in Sicilia, Sara che è stata massacrata dal suo fidanzato durante l’ultimo appuntamento prima di chiudere la storia. Quasi sempre il ragazzo non accetta di essere lasciato, non accetta di non essere ricambiato e il rifiuto da parte della ragazza gli fa scattare una rabbia incontrollabile che diventa un raptus omicida. L’ultimo episodio avvenuto proprio accanto la mia scuola mi ha fatto pensare alle motivazioni che scattano quando un ragazzo incassa un “NO”. Da maschio posso provare a spiegare il tipo di sensazioni che si provano: sensazione di essere rifiutato, imbarazzo davanti agli altri, tristezza con sé stessi e un senso profondo di fallimento. Questi sentimenti portano molto spesso i ragazzi ad alzare le mani sulle ragazze anche senza arrivare ad adatti violenti, ma sono fatti come se fosse una cosa normale che si deve fare e che si è sempre fatta. Se sei fidanzato entri in un codice preciso dove il comportamento della ragazza vale il rispetto che gli altri ti portano, se lei sbaglia tu vieni umiliato dagli altri maschi e anche femmine, ed è questa la prima molla che fa scattare la violenza secondo me. Non sarà facile cambiare questa mentalità ma parlandone sempre in classe a scuola possiamo provare a cambiarla.
Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)
L’osservatorio Nazione Bullismo e Disagio Giovanile, con l’aiuto di altre associazioni ha ideato un progetto dal titolo “Accademia dei Giovani”. Il progetto si occupa di informare, sensibilizzare e prevenire il tema del Disagio Giovanile e del Bullismo e per ora in Campania ha aderito il Comune di Napoli con le scuole della città. L’iniziativa si avvale di un comitato scientifico di esperti, che comprende psicologi, avvocati e altri esperti ha stabilito delle linee guida per comunicare e ricavare informazioni nel miglior modo possibile. L’attività di ascolto e supporto per gli studenti si rivolge alle scuole primarie, solo le 5 elementari, e le scuole secondarie di tutta l’Italia. Questo progetto è totalmente gratuito, consiste in 13 lezioni online di grandi campioni dello sport per formare i ragazzi a riconoscere comportamenti di disagio che portano al bullismo e anche a cercare di contrastarlo. I temi che vengono trattati sono il bullismo, il cyberbullismo, i disturbi alimentari e i vari problemi che comporta l’eccesivo uso dei social. Gli studenti che vengono selezionati assisteranno alle lezioni e una volta terminato questo progetto spiegheranno alla loro classe ciò che hanno appreso. Al fine di capire al meglio l’evoluzione del fenomeno del disagio dei giovani sarà realizzata una raccolta di dati su adolescenti tra i 5 e i 19 anni attraverso la distribuzione di questionari. L’iniziativa potrebbe, a mio avviso, essere diffusa e seguita anche negli istituti superiori e negli altri comuni della provincia di Napoli. Spetta ai dirigenti scolastici agli insegnanti e agli amministratori cogliere queste opportunità per cercare di contrastare il fenomeno del bullismo tra le mura delle aule scolastiche che è ben oltre i dati che vengono resi noti.
Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)
Il lavoro del futuro che fa divertire la gente. Con il professore di Sala Salvatore Nugnes, abbiamo trattato di una delle tecniche più di successo nel settore della ristorazione sala- bar, il flair bartending. È una tecnica che combina la preparazione di cocktail con acrobazie e movimenti coreografici, creando uno spettacolo per il cliente. Il bartender, tenendo in mano due o più bottiglie in una sola mano, attua il “Flair” (che in inglese significa: fiuto, attitudine, inventiva). Eseguire il flair è semplicemente efficienza, che si esprime appunto nel movimento del corpo ed associato ad un pizzico di ispirazione personale. È quel tipo di prova in cui, ad esempio, si preparano i cocktail utilizzando i versaggi multipli o contemporanei di liquori, stravolgendo prese e lanci dei contenitori o bottiglie con movimenti a volte aggraziati o talvolta bizzarri, lanciando o afferrando gli stessi davanti o dietro la schiena, secondo una regia pianificata prima o improvvisata al momento, secondo l’esigenza. È una forma di esibizione che è stata creata in America già 150 anni fa, che aggiunge showman hip e intrattenimento al servizio del bar, spesso utilizzata in contesti come discoteche, eventi e competizioni. E’ stato molto divertente seguire la lezione su questo metodo di unione tra aromi, liquido e ghiaccio, nel miscelare una o più bevande con il ghiaccio per renderla fresca al momento, e mentre si miscela si crea una sorta di spettacolo per attirare l’attenzione delle persone, il barman deve essere padrone delle tecniche di base e della conoscenza di tutti gli ingredienti, poi inizia a fare il giocoliere con il cocktail del cliente, per stabilire una relazione divertita fra i due, non solo “consumare ma emozionare” ci ha detto il professore Nugnes. Questo argomento mi appassiona molto perché mi proietta nel mondo del lavoro che mi piacerebbe fare nel il mio futuro perché mi piace il contatto tra barman e cliente, la conoscenza di tanti ingredienti con reazioni diverse ma soprattutto tecniche di giocoliere che rendono il barman un vero acrobata.
Nel corso degli ultimi mesi, gli eventi legati al bradisismo, che caratterizzano da secoli la nostra terra, hanno suscitato non poche preoccupazioni nei cittadini del comune di Pozzuoli. Una parte di questa popolazione è rappresentata proprio dai nostri studenti, che, seppur turbati dall’evento in sé, sono sempre più disorientati da opinioni e commenti che qualsiasi utente di un canale social può condividere in rete, senza che tali contenuti abbiano un’evidenza scientifica e siano avallati da esperti. Al fine di creare una conoscenza consapevole del fenomeno e di informare dunque in maniera corretta i nostri allievi, l’Istituto Petronio ha deciso di portare il dibattito all’interno della scuola, organizzando un convegno improntato a un confronto aperto tra istituzioni, scienza e scuola. Oggi, 4 aprile, nella sala congressi della sede di Monterusciello, sono intervenuti, insieme al nostro Dirigente Scolastico Dott. Filippo Monaco, personaggi di rilievo nel panorama istituzionale e scientifico: l’Ing. Luigi Manzoni, Sindaco di Pozzuoli, il Dott. Mauro Antonio Di Vito, Direttore dell’Ossevatorio Vesuviano – INGV, il Dott. Gaetano Gigliano, Magistrato sostituto procuratore della Corte dei Conti, Don Luigi Merola, Referente per la legalità nelle scuole italiane, e il Viceprefetto Simonetta Calcaterra. L’incontro è stato moderato dalla giornalista, collaboratrice del Corriere della Sera, Flavia Dolgetto.
Obiettivo della scuola è, in primis, la necessità di educare i nostri ragazzi di fronte a tale fenomeno. “Educare alla legalità e alla prevenzione”, afferma il Dirigente Filippo Monaco, “significa formare cittadini attivi, responsabili e consapevoli”. È proprio a partire dalla scuola, quindi, che si può innescare tale processo, e ciò è fondamentale per i nostri alunni, che ogni giorno, mediante attività in aula o in laboratorio, tirocini ed esperienze di formazione presso aziende del nostro territorio e viaggi professionalizzati all’estero, acquisiscono quelle competenze che permetteranno loro in futuro di promuovere e divulgare le bellezze, la storia, la cultura e la gastronomia del territorio di Pozzuoli ai numerosi turisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Tale processo non potrebbe avvenire senza una corretta informazione e un processo graduale di riflessione e di dialogo con gli esperti e le autorità competenti. L’IPSEOA Petronio oggi ha dimostrato che ciò può avere inizio proprio nella scuola.
Ringraziamo il nostro Dirigente e coloro che sono intervenuti per l’opportunità di dialogo e di confronto offerta ai nostri studenti, augurandoci che diventino “portatori di una notizia positiva della nostra città”.
Perché leggere? Con questa domanda si è aperto il nostro appuntamento mensile “Incontro con l’autore”, organizzato della Biblioteca Viva Lucio Petronio. Leggere, in primo luogo, stimola la fantasia e la creatività, che sono essenziali per trovare soluzioni in qualsiasi momento della nostra vita. Leggere è fondamentale per riflettere su sé stessi. Leggere permette di costruire la storia. È questo il tema su cui docenti e alunni hanno riflettuto e dialogato oggi alla presenza dello scrittore Erminio De Biase, ex docente del nostro Istituto: la storia.
L’incontro, moderato dalle professoresse Carolina Varriale e Giuseppina Giacobbe, ha messo in luce, attraverso la lettura di alcuni estratti dell’opera “Garibaldi, ma quale ‘eroe’! Il vero volto di un falso mito”, l’importanza dei documenti che sono alla base della costruzione della nostra memoria storica. Il mito di Garibaldi, che vive nel nostro quotidiano attraverso sculture che possiamo osservare in diverse città d’Italia e piazze a lui dedicate, viene messo in discussione dal nostro autore attraverso un’accurata ricerca di documenti che testimoniano qualcosa di ben diverso da quanto ognuno di noi ha nel proprio immaginario. A Garibaldi, “condottiero liberatore predestinato alla gloria universale”, sono stati attribuiti valori che vanno al di là di quella che era la sua reale persona, quella di un uomo caratterizzato da un’indole eccessivamente irrequieta, da un carattere irruento e dalla brutalità dei modi. L’opera è incentrata dunque sull’analisi di un mito che, lontano dagli ideali patriottici che hanno caratterizzato il nostro passato, si è a tratti sfatato.
Le riflessioni scaturite dalla lettura degli estratti del libro hanno guidato a un confronto sul fare storia. In primo luogo, i personaggi che hanno una maggiore visibilità nella nostra immagine collettiva sono spesso eroi creati appositamente. Per quale motivo si parla così tanto di Garibaldi e non, ad esempio, dell’ultima regina d’Italia, che visitava i prigionieri napoletani nei campi di concentramento, occupandosi di far recapitare le loro lettere e procurando loro beni di prima necessità, come cibo e coperte?
Secondo spunto di riflessione è stato la frattura fra nord e sud che, nonostante uniti, hanno dato luogo a pregiudizi che, sebbene in gran parte superati, ancora oggi persistono. Nel dibattito avvenuto durante l’incontro, si è sottolineata l’importanza di lavorare sui reciproci preconcetti e sull’essere accoglienti, quello che può essere un passo verso la vera unità d’Italia. Ciò potrebbe condurre all’abbattimento di quelle frontiere che, seppur non presenti nelle carte geografiche, perdurano ancora nella nostra mente.
Il dibattito si è dunque chiuso con una riflessione sulla storia: la storia è la nostra memoria, ci rende consapevoli delle nostre azioni e di tutto ciò che accade intorno a noi. “La storia”, sottolinea Erminio De Biase, “è essenziale per capire il presente”. Ognuno di noi contribuisce a costruire la storia.
Ringraziamo l’autore Erminio De Biase, per aver dialogato con i nostri studenti, le nostre moderatrici e il nostro studente di 5SC, Francesco, per aver contribuito all’incontro attraverso la lettura degli estratti scelti. Ringraziamo inoltre la 3SC, guidata dal prof. Alberto Buonocore, per aver curato il coffee break.
La Biblioteca Viva Lucio Petronio vi dà appuntamento al prossimo anno con nuovi incontri.
Oggi, 11 marzo 2025, al palazzo Migliaresi si è tenuta la manifestazione LGBTQIA+ e prevenzione IST. Durante l’incontro sono intervenuti: Antonello Sannino, presidente dell’Osservatorio LGBTQIA+ Regione Campania, Carlo Oneto, responsabile del gruppo salute Antinoo Arcigay e del progetto HIV Tutor care, Rosario Ferro, referente Piano di prevenzione scuole Asl Napoli2 Nord, Carla Ilenia Caiazzo, Presidente CPO Pozzuoli, l’Assessora Lucia Fortini ed Anna Paparone, Responsabile centro LGBTQIA+, nonché organizzatrice e relatrice.
Fulcro della manifestazione è stato l’importanza della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole partecipanti. È stato possibile effettuare, in via gratuita ed anonima, i test dell’HIV e della sifilide, malattia che si sta diffondendo sempre più fra i giovani. Gli alunni sono stati inoltre sollecitati ad effettuare il vaccino HPV.
In relazione al tema della discriminazione, i ragazzi delle varie scuole partecipanti, l’IPSEOA Petronio, l’ISIS Tassinari e l’IPIA Bernini, si sono impegnati per esprimere il proprio pensiero con discorsi, cartelloni e sfilate con abiti che rappresentassero la bellezzae l’importanza di essere sé stessi.
L’IPSEOA Petronio conquista il primo posto del torneo di Carnevale. Giocato all’International School, ex base Nato, il torneo di calcetto ha visto la grande vittoria dei nostri allievi, che hanno battuto l’Istituto Falcone in semifinale e l’International School in finale ai calci di rigore con il risultato di 2-1.
Elemento fondamentale è stato lo spirito di squadra, unito alla guida tecnica del prof. Vincenzo Iadicicco e delle professoresse Patrizia Cosenza e Stefania Sirignano.
Creare consapevolezza nei giovani e prevenire l’abuso di alcol: questi i temi su cui si è incentrato l’incontro informativo a cura dell’ASL Napoli 2 nord, tenutosi il 20 gennaio presso la sede di Monterusciello dell’IPSEOA Petronio dal titolo “Perché essere brillo se puoi essere brillante”. A illustrare tali tematiche ai nostri studenti delle classi terze e quarte di sala sono state le dottoresse Antonietta Matera e Maria Calvanese insieme al prof. Angelo Annicchiarico.
Per sensibilizzare gli allievi sulla tematica, è avvenuto un approccio su tre livelli: sociale, scientifico e legislativo, con a chiusura una fase pratica di simulazione.
Ad aprire il dibattito è stata una domanda che spesso ci si pone: cosa spinge i giovani a un uso smoderato dell’alcol? E come si arriva dall’uso frequente alla dipendenza? La risposta è da trovare nei bisogni sociali che caratterizzano ogni individuo. Episodi come forti stress, traumi o depressione portano a credere che l’alcol sia una soluzione per superare qualsiasi tipo di problema, per poter apparire sempre “brillanti” e “sciolti” agli occhi degli altri e garantire ottime performance sociali. Questa soluzione, in realtà, è solo apparente. È comune infatti l’idea che l’alcol possa favorire un approccio disinibito in diversi contesti di aggregazione sociale. Tuttavia, i nostri esperti hanno messo in luce come ad una fase di euforia segua sempre una fase depressiva. Spesso è proprio l’impossibilità di non poter fare uso di alcol a generare un aumento di ansia.
Alle riflessioni di carattere sociale sono seguite quelle scientifiche. La dipendenza da sostanze determina la modalità patologica dell’uso della sostanza con disagio nell’uso, cioè la consapevolezza del male che mi sta arrecando ma continuo ad usarla. Con delle slide è stato mostrato agli studenti come dalla nascita e nel periodo dell’adolescenza il cervello produca un altissimo numero di sinapsi o sinaptogenesi. Come una ragnatela più fitta e meno fitta, con l’uso di alcool e droghe la materia grigia aumenta in modo vertiginoso per avere poi un momento di stasi e successivamente di sfoltimento. La dipendenza dall’alcool e delle droghe causa al nostro cervello effetti da non sottovalutare, come la sua graduale atrofizzazione e l’inibizione di alcune funzioni, non sempre ripristinabili. È stato mostrato dunque agli studenti con dalle fotografie come con l’uso ed abuso di alcool e sostanze stupefacenti il cervello “congeli la materia grigia” , come si dice in gergo “si raffreddi” tutto ciò, perché la corteccia cerebrale raggiunge la piena maturità dopo il ventesimo anno di età.
È seguita por la terza parte dell’incontro, dedicata alla legislazione e alle sanzioni previste in caso di infrazioni del codice della strada quando si fa abuso di alcol, con riferimento all’inasprimento con reato contravvenzionale, che ha una rilevanza penale nel caso in cui venga superata la soglia di 0.8 grammi per litro di sangue ed una contravvenzione amministrativa, quando il tasso alcolemico è compreso fra 0.51 e 0.8 grammi per litro di sangue. Il professor Annicchiarico si è soffermato a spiegare poi la differenza tra omicidio colposo e doloso sottolineando l’importanza del conoscere la normativa (art. 186 codice della strada) che prevede dalle sanzioni amministrative alla sospensione della patente e, dal punto di vista penale, l’arresto fino a 6 mesi, il processo e la possibilità dell’indagato di essere assistito dal difensore di fiducia.
A incrementare la partecipazione attiva sono state, nell’ultima fase dell’incontro, diverse simulazioni con occhiali 3D, durante le quali gli studenti hanno potuto sperimentare virtualmente sensazioni come visione limitata e sbandamento in uno stato di alcolismo di primo livello, oppure contesti in cui bisognava decidere in che modo ritornare a casa dopo una festa in cui si era fatto abuso di alcol.
L’incontro, nelle sue diverse fasi, ha mostrato l’importanza che la scuola riveste nella formazione dei propri allievi non solo nel fornire conoscenze e sviluppare competenze professionali, ma anche nell’orientare comportamenti e stili di vita, con l’obiettivo finale di rendere gli studenti cittadini consapevoli e responsabili verso sé e verso gli altri nella società del futuro.
Il turismo e l’importanza che questo settore riveste per l’area flegrea. La professionalità sempre più richiesta nelle strutture ricettive del territorio. Il presente e il futuro della scuola. Sono alcuni temi trattati nell’intervista al professor Filippo Monaco, dirigente scolastico dell’Ipseoa Petronio di Pozzuoli. In studio Ciro Biondi.